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Nikon 200mm f. 4,0 ed.if Ai micro

Vs.

Sigma 180mm f. 2,8 ex dg os hsm macro

 

 

 

Benvenuti a questo mio nuovo test “empirico” di ottiche di casa Nikon.

Oggi ci dedichiamo ad una vecchia ottica macro (o “micro” nella terminologia Nikon), il 200mm f. 4,0 Ed If Ai micro.

Negli anni 80 questa era lo stato dell’arte per la fotografia “ravvicinata”, sia close up che macro, con un rapporto di riproduzione di 1:2. Il fattore di ingrandimento, con i parametri di oggi, non è un granché, visto che la maggior parte dei “macro” moderni arrivato ad 1:1, però per l’epoca era di tutto rispetto. Il vero vantaggio rispetto ai vari 55mm micro o 105mm micro era la maggior distanza di ripresa a parità di ingrandimento, il che era ed è fondamentale per insetti poco confidenti.

Certamente, gli obiettivi moderni hanno autofocus più o meno performanti e spesse volte anche lo stabilizzatore, ma per la fotografia macro non sono fondamentale come lo sono per altri tipi di fotografia (tipo avifauna), la “macro” si fa su cavalletto e sovente anche con messa a fuoco manuale per una maggior precisione!

Più precisamente il confronto di oggi è tra due ottiche in verità piuttosto diverse oltre che per tecnologia anche per caratteristiche, intedo il Nikkor 200mm f. 4,0 ed if ai micro di cui stavamo parlando ed il Sigma 180mm f. 2,8 ex dg os hsm macro (quindi un'ottica di uno stop più luminosa, con af e stabilizzatore di immagine che raggiunge un rapporto di riproduzione di 1:1), purtroppo, ad oggi, nel listino Nikon non ci sono altri obiettivi di focale similare tranne il vecchio 200mm af.d f. 4,0 macro!!! Quindi la scelta, per forza, è caduta su questo ottimo prodotto di terze parti con focale similare. Ovviamente il confronto si è limitato al rapporto massimo di riproduzione del vecchio Nikon, cioè 1:2.

Direi di iniziare mostrando gli obiettivi oggetto di questo confronto elencando poi le caratteristiche principali.

 

 

 

 Caratteristiche Ottiche

 Focale

  200 mm

 Angolo di campo

  12.4°

 Formato

  FF, APS-C

 Diaframma Max.

  f/4

 Lamelle diaframma

  9

 Lenti/Gruppi

  9 elementi in 6 gruppi

 Min. distanza fuoco

  0.71 metri

 Rapporto riproduzione

  0.50x

 Funzionalità

 Stabilizzazione

  No

 Messa a fuoco

  Manual Focus

 Messa a fuoco interna

  No

 Costruzione e note

 Anello treppiede

  Si

 Moltiplicatori

  Non compatibile

 Diametro filtri

  62 mm

 Paraluce

  Incorporato

 Tropicalizzazione

  No

 Peso

  740 g

 Dimensioni

  67 x 172 mm

 

 

 Caratteristiche Ottiche

 Focale

  180 mm

 Angolo di campo

  13.7°

 Formato

  FF, APS-C

 Diaframma Max.

  f/2.8

 Lamelle diaframma

  9

 Lenti/Gruppi

  19 elementi in 14 gruppi

 Min. distanza fuoco

  0.47 metri

 Rapporto riproduzione

  1.00x

 Funzionalità

 Stabilizzazione

  Si (incorporata nell'obiettivo)

 Messa a fuoco

  Motore AF a ultrasuoni (Ring-USM)

 Messa a fuoco interna

  Si

 Costruzione e note

 Anello treppiede

  Si

 Moltiplicatori

  Compatibile

 Diametro filtri

  86 mm

 Paraluce

  In dotazione

 Tropicalizzazione

  No

 Peso

  1640 g

 Dimensioni

  95 x 204 mm

 

Il confronto è dedicato a tutti i nikonisti che vorrebbero prendersi per la propria fotocamera un’ottica specialistica per foto macro di focale maggiore dei soliti 100/105mm, senza spendere un patrimonio senza però rinunciare alla qualità ma accettando di perdere alcune “comodità” (stabilizzazione o af ad esempio).

Cercherò di rispondere, come al solito, in modo empirico, confrontando la qualità delle immagini restituite dei due obiettivi a parità di lunghezza focale e di altre condizioni di ripresa.

Per chi ha già avuto occasione di leggere altri miei precedenti articoli sa benissimo che qui non troverà curve mtf, test da laboratorio o cose di questo tipo ma solamente un test “sul campo”, non sono un tecnico e quelle cose le lascio a loro!

Venendo alle premesse tecniche il confronto è stato eseguito utilizzando una Nikon D4s su cavalletto Manfrotto 055, testa a sfera in magnesio Manfrotto MH05M0-q2 modificata per accettare piastre tipo “Arca Swiss” (più stabili delle originali Manfrotto), piastra micrometrica Manfrotto 454 per una messa a fuoco il più precisa possibile, scatto remoto ed alzo anticipato dello specchio per ridurre al massimo le vibrazioni.

Per quanto riguarda la compatibilità, ricordo che il Sigma è hsm (cioè af.s) quindi con motore di messa a fuoco interno, pertanto può essere utilizzato anche con le moderne macchine del segmento “entry level” non necessitando della “presa di forza” del corpo macchina per la messa a fuoco, mentre l’altra è un’ottica completamente manuale e senza contatti elettronici ma solo meccanici, pertanto con le digicamere entry level si perde l’esposimetro, ma già con le macchine semi pro formato aps o le full frame il problema non esiste. Il 180mm, come i serie “g” di Nikon, è senza la ghiera di diaframma, il quale viene controllato direttamente dalla macchina.

Cercherò, per quanto mi è possibile, di fornire il maggior numero di informazioni e dati utili a chi sta leggendo!!

La prima cosa che mi sento di anticipare è che veramente il Nikon ha un rapporto di riproduzione di 1:2, come si vede dalla foto qui sotto, il fattore di ingrandimento corrisponde anche con quanto indicato sul Sigma.

 

 

 

 

Direi che le differenze di dimensioni sono ben evidenti sulla precedente foto, faccio notare il collare del 200mm di metallo pieno e solido come tutti quelli dell’epoca. Inoltre il 200mm ha il paraluce retrattile incorporato, caratteristica che ho sempre preferito rispetto ai paraluce a bicchiere/petalo da dover innestare frontalmente e che occupano sempre spazio in borsa!!

 

Ora veniamo alla prova comparativa vera e propria: questa è l'area oggetto del test ripresa ovviamente a 200/180mm. (giusto per avere un’idea del soggetto del test), il confronto è stato eseguito impostando le diverse aperture di diaframma possibili per ogni obiettivo.

Chi ha avuto la bontà di leggere in precedenza altri miei confronti già saprà che, per un confronto il più attendibile possibile ho fotografato la medesima scena, ho poi provveduto ad estrapolare i crop dalle immagini Raw così da poterli affiancare e mostrarli a paragone. Per facilitare la fruizione di questo test anche a chi non ha un collegamento internet velocissimo non ho inserito le foto direttamente nel testo del confronto ma, clikkando sotto, potrete vedere ed eventualmente scaricare liberamente tali confronti con crop al 100% senza ridimensionamenti né alcun tipo di post produzione, i file in raw sono semplicemente come usciti dalla macchina, l’unica manipolazione è stata eseguita sull’esposizione in quanto il Sigma tende un po’ a sottoesporre rispetto al 200mm, quindi ho provveduto ad aumentare l’esposizione di circa 2/3 di stop. 

 Confronto CENTRO dei fotogrammi

Confronto BORDO SINISTRO dei fotogrammi

Confronto BORDO DESTRO dei fotogrammi

Confronto ANGOLO SINISTRO dei fotogrammi

Confronto ANGOLO DESTRO dei fotogrammi

 

A questo punto avrete visto con i vostri occhi la differenza qualitativa delle immagini restituite dalle ottiche oggetto di questo test, ma mi permetto ugualmente di fare alcune considerazioni.

 

Confronto al “centro”

Al centro del fotogramma le prestazioni dei due obiettivi sono ottime, in linea generale il Sigma è decisamente più definito a tutta apertura, le differenze si assottigliano man mano che si chiude il diaframma, fino ad essere impercettibili da f. 11 in poi, tanto che il vecchio 200mm risulta migliore ai diaframmi più chiusi soffrendo meno la diffrazione rispetto al Sigma, ciò probabilmente è dovuto al minor numero di lenti che forma lo schema ottico del 200mm.

Considerando che stiamo parlando di ottiche specialistiche che solitamente vengono utilizzate ai diaframmi più chiusi per avere una profondità di campo accettabile, direi che al centro la prova è decisamente soddisfacente!!!

 

Confronto al “bordo sinistro e destro”

Per quanto riguarda i crop al bordo dei fotogrammi possiamo dire che valgono le stesse considerazioni appena fatte per il centro.

 

Confronto all’“angolo sinistro e destro”

Agli angoli direi che le differenze si annullano, gli scatti eseguiti con un obiettivo sono praticamente identici a quelli eseguiti con l’altro, sfido chiunque a riconoscerli senza verificare i metadati.

L’unica cosa degna di nota è la sensibile maggior caduta di luce alle aperture di diaframma maggiori riscontrabile negli scatti eseguiti con il 200mm, sicuramente lo schema ottico molto più datato rispetto a quello del Sigma ha contribuito notevolmente in questo.

 

 

CONCLUSIONI

 

In conclusione mi sento di dire che, se si sta cercando un’ottica specialistica per fotografia macro e/o close up, questo vecchio 200mm è da tenere in considerazione, le sue modeste dimensioni e peso contenuto gli permettono di essere messo in borsa senza troppi patemi.

Sicuramente il Sigma ha dei vantaggi tecnici non trascurabili che lo rendo un obiettivo specialistico per scatti anche meno meditati oppure per usi anche diversi rispetto alla macro.

Altra cosa da considerare è che il vecchio 200mm può essere utilizzato tramite “ftz” sulle moderne macchine mirrorless della serie “Z” perdendo i metadati sull’apertura di diaframma, ma guadagnando la stabilizzazione del corpo macchina, in sostanza avreste un 200mm f. 4 macro stabilizzato!!!

Alla fine della fiera mi sento di dire che il 200mm in questione è un ottimo obiettivo anche in base ai parametri di oggi.

Spero come al solito che il mio breve confronto abbia chiarito le idee o comunque almeno contribuito a chi sta pensando di prendersi un’ottica di questo range focale mantenendo un occhio al portafogli.

Critiche e commenti sono sempre graditi!

 

Buona luce a tutti!!!!

 

Finito di elaborare nel mese di Settembre 2022