CONFRONTO ZOOM 70-200 F. 2,8:

Sigma Hsm II macro Vs. Nikkor Vr II

 

    Ho notato che in molti “forum fotografici” sparsi per la rete ci sono spesso discussioni aperte circa la superiorità dello zoom nikkor 70-200 f.2,8 Vr I ed ora Vr II rispetto ad omologhi di terze parti (principalmente Sigma e Tamron) che vengono venduti a prezzi ben più “abbordabili” per semplici appassionati che non fanno della fotografia la loro professione, di sovente ci si chiede se tale differenza qualitativa è tale da giustificare la sensibile differenza di prezzo.

    Questo mi ha spinto ad effettuare un confronto tra le ottiche in mio possesso e più precisamente:

 

SIGMA 70-200mm F.2,8 EX DG APO MACRO HSM II

 

NIKKOR AF.S 70-200MM F.2,8 G ED VR II

 

 

 

 

INTRODUZIONE

 

Cominciamo dalle caratteristiche tecniche:

 

 

 

Nikkor 70-200 f.2,8 Vr II

Sigma 70-200 f. 2,8 hsm II

Focale

70-200 mm.

70-200 mm.

Costruzione

21 lenti in16 gruppi (di cui 7 lenti a bassa dispersione in vetro ED, trattamento ai nanocristalli)

18 lenti in 15 gruppi (di cui 2 lenti a bassa dispersione e 3 a bassissima dispersione)

Angolo di campo

34,2° - 12,2°

34,3° – 12,3°

Rapporto Macro

0.12x (1:8,3)

0.28x (1:3,5)

Diaframma max.

f. 2,8

f. 2,8

Diaframma min.

f. 22

f. 22

Stabilizzazione

Si

Assente

Autofocus

Motore ultrasonico

Motore ultrasonico

Minima dist. di messa a fuoco

1,4 mt.

1 mt.

N. lamelle del diaframma

9 (arrotondate)

9

Dimensioni

87 x 205,5 mm.

86,6 x 184,4 mm.

Diametro filtri

77 mm.

77 mm.

Peso

1.540 g.

1.345 g.

Tropicalizzazione

Si

Assente

Collare treppiede

Presente (con piede rimovibile)

Presente (rimovibile completamente)

Paraluce

A petalo

A petalo

Anno di lancio sul mercato

2009

2007

 

    Come si può facilmente vedere tra i due obiettivi ci sono elementi che li accomuna (range focale, apertura massima e minima del diaframma, numero di lamelle del diaframma, motore autofocus e diametro filtri), ma anche elementi che li differenziano considerevolmente (tropicalizzazione, rapporto di ingrandimento, distanza minima di messa a fuoco).

 

    Esteticamente le due ottiche sono piuttosto differenti sia per i circa due centimetri di lunghezza in più del nikon rispetto al sigma, sia per la “pulsantiera” dei selettori autofocus e stabilizzazione completamente assenti nel sigma, sia per il barilotto in “metallo” con finiture martellate del nikon che gli da un’aria più solida rispetto alle finiture satinate del sigma.

 

 

    Sono ambedue ottiche di tipo “G”, cioè senza la ghiera dei diaframmi, quindi con una compatibilità limitata o incompatibilità con corpi macchina a pellicola piuttosto datati, ma sicuramente perfettamente compatibili con tutti i modelli recenti sia digitali che analogici come ad esempio nikon f5, f6, f100, f80, f75, f65 eccetera.

 

    Entrambi sono “internal focus”, cioè la lunghezza fisica degli obiettivi non varia al variare della distanza di messa a fuoco, inoltre la stessa rimane costante ad ogni lunghezza focale impostata.

 

    La lente frontale, sia del sigma che del nikkor, non ruota durante la messa a fuoco o durante la zoomata permettendo un agevole utilizzo dei filtri soprattutto del polarizzatore circolare.

 

 

 

    Personalmente trovo la ghiera della messa a fuoco del nikon sottodimensionata rispetto all’ampia ghiera (forza anche troppo) del sigma che sicuramente è preferibile nella messa a fuoco manuale e lo rende più adatto alle riprese close-up (come anche l’epiteto “macro” fa intendere).

 

    Effettivamente, come si vedrà in seguito, il nikon ha un rapporto di riproduzione massimo piuttosto modesto (1:8,3) rispetto all’1:3,5 del sigma, questo è dovuto principalmente alla differenza di circa 40 cm. nella minima distanza di messa a fuoco (1,40 mt. per il Nikon e 1 mt. per il Sigma) ed alla fisiologica diminuzione di focale al diminuire della distanza che nel nikon risulta molto più marcata che nel sigma, l’effetto combinato di questi due fattori porta a prediligere il sigma per il close-up pur non essendo una lente specialistica per tale scopo (come si è avuto occasione di dimostrare in un altro mio test).

 

    Venendo all’autofocus, su entrambi gli obiettivi è montato un motore a ultrasuoni che permette una messa a fuoco molto veloce e silenziosa, sicuramente quello del nikon è superiore sia per velocità che per silenziosità, il sigma è comunque ottimo ed in grado di far fronte a moltissime delle esigenze di un fotoamatore anche evoluto e credo di molti professionisti, va inoltre a vantaggio del nikkor la presenza del selettore che limita il campo di messa a fuoco, questo può essere impostato da 1,4mt ad infinito o da 5mt a infinito, ovviamente in questa ultima configurazione è possibile riagganciare il soggetto “perso” più velocemente (l’“hunting” è minore).

    Infine sul nikon è presente un selettore (non presente sul sigma) del modo di messa a fuoco con tre impostazioni selezionabili, “M”, “M/A” e “A/M”. Impostando il selettore su M la messa a fuoco è completamente manuale a prescindere da ciò che è stato selezionato sul corpo macchina, nelle altre due impostazioni l’ottica sfrutta l’af, l’unica differenza sta nella diversa sensibilità dell’overdrive per gli aggiustamenti in “manuale”.

 

 

Qualità di immagine

 

    Prima di venire alle immagini un paio di note metodologiche applicate per il confronto.

    Tutti gli scatti sono stati eseguiti utilizzando una nikon D300 (sensore formato DX) fissata su cavalletto Manfrotto 055XDB con testa Manfrotto 488rc2, per essere più precisi fissando  gli obiettivi tramite il loro collare per dare una maggiore stabilità al tutto. Gli scatti sono effettuati in modalità “A” (priorità di diaframma), 200 iso, scatto remoto ed alzo anticipato dello specchio per evitare al massimo le vibrazioni (legenda: i file sono denominati in base alla lunghezza focale impostata, all’obiettivo e al diaframma impostato, ad esempio: il file denominato “n200-70-11” è relativo allo scatto a 70mm con il nikkor a f.11 di diaframma, mentre il “s200-200-28” è relativo allo scatto a 200mm con il sigma a f. 2,8).

    Solamente per confronto a 70 mm oltre ai due obiettivi oggetto di test è stato utilizzato anche un nikkor 24-70 f. 2,8 afs ovviamente alla focale massima.

 

    Iniziamo con il confronto a 70mm (clikkando sulla parte di testo evidenziata si possono vedere a confronto i crop di tutte e tre le lenti con diaframma da f. 2,8 a f. 11), la prima cosa che si nota è che anche il 24-70 alle brevi distanze non è effettivamente un 70mm ma la sua focale reale è minore (la Nikon sta prendendo un brutto vizio ultimamente!!!) infatti il sigma propone uno scatto con un angolo di campo inferiore. Tralasciando questa cosa, la qualità delle immagini riprese con i tre obiettivi non differiscono in modo sostanziale, a mio parere il Sigma è leggermente migliore nel complesso forse aiutato anche dal maggior ingrandimento.

 

Il confronto a 135mm evidenzia ancor di più la differenza di focale effettiva a favore del Sigma, la qualità di immagine del Nikkor è piuttosto uniforme a tutti i diaframmi senza sensibili differenze, la stessa cosa non si può dire del Sigma che presenta un notevole e progressivo miglioramento passando da un diaframma f. 2,8 a f. 8 mentre a f. 11 la definizione diminuisce evidenziando dettagli più impastati fenomeno dovuto alla diffrazione ottica che inizia a farsi sentire.

Il medesimo confronto a 135mm è stato effettuato riducendo i crop delle foto scattate con il sigma all’80% in modo tale da avere le dimensioni del soggetto pressappoco identiche a quelle delle foto scattate con il Nikkor.

 

Passando infine al confronto a 200mm, sia con tutti i crop al 100% che con i crop delle immagini scattate con il Sigma ridotte al 75%, il Nikon evidenzia una qualità di immagine ed una definizione dei dettagli mostruosa a tutte le aperture di diaframma, la differenza a favore del Nikkor sono assolutamente notevoli rispetto al Sigma fino a f. 5,6 per poi assottigliarsi senza mai annullarsi, infatti anche a f. 8 e f. 11 il Sigma è inferiore al Nikon.

 

 

Close-up

 

Questa parte del lavoro è dedicato alle riprese “ravvicinate” che sono possibili con le due lenti in esame, in particolare al rapporto di ingrandimento raggiungibile.

Salta subito all’occhio che a parità di distanza di ripresa e di focale “nominale” impostata sugli obiettivi l’angolo di campo è sensibilmente differente sia a 70 mm (alla minima distanza di messa a fuoco del nikon, cioè 1,4 mt)…………………

 

Sigma                                                                         Nikon

 

 

………..che, e soprattutto, a 200 mm (sempre a 1,4mt).

 

Sigma                                                                     Nikon

 

 

La differenza di focale effettiva tra le due lenti è assolutamente evidente, il fenomeno della riduzione di focale rispetto a quella nominale negli obiettivi if (internal focus) è nota ai più, ma la riduzione del nikkor è impressionante soprattutto se paragonata a quella del sigma di pari range focale, considerando poi che il sigma alla sua minima distanza di messa a fuoco, circa un metro, ha il seguente r.r. (intero fotogramma e non un crop):

 

Sicuramente il costoso nikon esce dal paragone con il sigma nel close up con le ossa rotte, è pur vero che l’utilizzo per i quali sono progettati obiettivi con questa escursione focale non é le brevi distanze per le quali ci sono lenti più specifiche, ma credo che sia corretto informare chi è interessato all’acquisto di questo diciamo “inconveniente” ben più presente che in altri casi.

 

Stabilizzazione

 

Il Sigma oggetto di questo articolo è la versione senza stabilizzatore e non l’ultimissima stabilizzata ( siglata “OS”) quindi la prova sull’efficacia di questo meccanismo è limitato al solo Nikon.

Come si può vedere dagli esempi la differenza tra gli scatti senza il Vr e gli scatti con lo stabilizzatore in funzione sono evidenti.

 

 

 

Scatto a 200 mm. f. 2.8, 1/8 s., 1250 iso Vr non attivo

 

Scatto a 200 mm. f. 2.8, 1/8 s., 1250 iso Vr attivo

 

Crop al 100% del primo scatto (vr non attivo).

 

Crop al 100% del secondo scatto (vr attivo).

 

 

 

La prova eseguita a breve distanza con tempi di scatto ben al di sotto di quelli di sicurezza mostra l’efficacia del dispositivo di stabilizzazione già con gli scatti non ritagliati, ma i crop al 100% rendono ancor meglio l’idea di quanto il Vr II riesca a neutralizzare le vibrazioni della mano del fotografo.

 

Ho ripetuto la prova con un soggetto, ovviamente anche in questo caso statico, a circa 8/10 metri di distanza, come si può vedere i risultati sono i medesimi, forse gli interi fotogrammi non rendono bene l’idea di mosso in quanto ridimensionati per il web perdono parecchi dettagli, ma i crop al 100% sono impietosi….. l’uso di tempi ben maggiori di quelli di sicurezza consigliano caldamente di attivare lo stabilizzatore per la ripresa di soggetti statici!!

 

Scatto a 200 mm. f. 2.8, 1/13 s., 200 iso Vr non attivo

 

Scatto a 200 mm. f. 2.8, 1/13 s., 200 iso Vr attivo

 

Crop al 100% del primo scatto (vr non attivo).

 

Crop al 100% del primo scatto (vr attivo).

 

 

 

Conclusioni

 

 

Alla fine di questo breve confronto è giunto il momento di tirare le somme: costruttivamente il Nikkor è un’ottica solida, veramente d’aspetto professionale quale è, ben superiore alla pur buona qualità costruttiva del Sigma che mostra molta più plastica o compositi rispetto al metallo del suo concorrente.

Trovo il Nikon ben più rifinito con attenzione anche ai dettagli come il blocco/sblocco del paraluce con pulsante a molla sottigliezza assente sul Sigma.

 

Bé sullo stabilizzatore di immagine non c’è che dire: è FAVOLOSO, non so se si raggiungono i 4 stop di stabilizzazione in ogni situazione di ripresa come asserito dalla casa produttrice ma, come si è potuto vedere, la sua efficacia non è da sottovalutare!

 

Grossa e grave pecca del Nikon è la focale effettiva alle medio-brevi distanze ben al di sotto della focale nominale su tutto il suo range, cosa che mi sembra aver capito ha “contagiato” anche il blasonato 24-70, almeno alla focale massima. Trovo la cosa non corretta nei confronti degli acquirenti finali, anche se la focale effettiva corrisponde a quella nominale ad infinito questo non giustifica tale evidentissima differenza alle distanze di ripresa inferiori, anche il Sigma sicuramente non sarà un 70-200 a tali distanze ma la diminuzione è assolutamente meno sensibile del blasonato nikon. Faccio notare inoltre che la distanza minima di messa a fuoco del Nikkor è stata limitata a 1,5 mt circa contro un metro del Sigma, lascio immaginare a chi legge la differenza di focale tra le due lenti se anche il primo avesse potuto raggiungere tale distanza minima (forse è anche una dei motivi per i quali non ci arriva!!!).

Capisco che il VrII è stato immesso sul mercato forse prematuramente in sostituzione del VrI la cui unica pecca era la caduta di luce agli angoli su fotocamere full frame, ma sostituire un ottimo prodotto per compensare una mancanza facilmente sanabile con delle impostazioni on camera o in post produzione con uno anch’esso ottimo che non soffre di tale caduta di luce ma che ha un “difetto” non sanabile non mi sembra una gran mossa a mio parere, ma questo è quanto.

Ripeto per me non è stata una sorpresa perché ne ero consapevole al momento dell’acquisto, ma ad onor del vero non credevo che la differenza fosse così sensibile!!

 

Per quanto concerne la qualità ottica occorre fare un distinguo:

-        nell’uso prossimo alla focale massima il Nikon non teme paragoni è “una lama” a tutti i diaframmi, impressionante soprattutto a tutta apertura dove il Sigma mostra il fianco sfornando immagini morbidissime con una definizione assolutamente insufficiente (sembrano foto scattate con un filtro “fluo”);

-        nell’uso prossimo alla focale minima, ma anche alle focali intermedie, non ci sono, a mio avviso, differenze qualitative tali da giustificare il costo del VrII, quest’ultimo mantiene una qualità abbastanza costante a tutti i diaframmi di utilizzo ma la differenza con il sigma non è così significativa, anche chiudendo il diaframma a f8 o f11 il sigma sembra più definito soprattutto a 135mm, questo mi porta a dire che il nikon è stato ottimizzato per le focali più spinte.

 Ad onor del vero considerando la resa assolutamente non convincente del Nikkor alle corte e medie focali ho fatto fare non uno ma due "giri" in assistenza al mio esemplare in quanto ritenevo non perfettamente tarato, ma il risultato è stato che sono rimasto senza l'ottica per più di due mesi nel complesso e la risposta è stata che il mio esemplare è costruito rispettando le tolleranze qualitative previste.

Alla fine della fiera mi sento di dire che il VrII è un’ottica professionale, ottima in termini di stabilizzazione, nell’utilizzo a focali elevate ed ad aperture significative, è pur vero che il Sigma offre delle più che buone prestazioni al costo di 1/3 rispetto al Nikon, quindi se la stabilizzazione non è fondamentale nell’utilizzo che si intende fare dell’obiettivo il Sigma è la vostra lente, un obiettivo che può agevolmente soddisfare le esigenze di tutti i fotoamatori ed anche di molti professionisti, se invece il Vr è imprescindibile e l’uso che se ne farà è frequente (professionale appunto) il Nikon è una “lente per la vita”, è mio parere infatti che anche se dovesse essere proposta una versione VrIII le differenze qualitative non sarebbero tali da giustificare un cambio (sempre pronto ad essere smentito) a meno che Nikon non riuscisse ad ottimizzare la resa anche alle corte e medie focali. Non ho fatto appositamente valutazioni sul nuovo Sigma nella versione stabilizzata “OS” in quanto non la conosco e comunque il suo costo è doppio rispetto alla versione non “OS”, quindi non credo che a quel punto ne valga la pena!!

 

Alla prossima e Buona Luce a Tutti!!!!