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Nikon AF-S 70-200mm f/2.8E FL ED VR

vs.

Nikon AF-S 70-200mm f/4 G ED VR

 

 

Benvenuti a questo mio nuovo test “empirico” di confronto di ottiche di casa Nikon.

Questa volta il confronto è tra due ottiche zoom, una professionale ed una semi professionale

Il confronto è dedicato a tutti i nikonisti che vorrebbero prendersi un’ottica zoom medio-tele luminosa senza svuotare il conto corrente bancario e senza rinunciare alla qualità, per questo motivo questo test metterà a paragone il nuovo (già osannato) af.s 70-200 f. 2,8E FL ED Vr con il fratello minore, di pari estensione focale, con apertura f. 4 fissa per verificare con mano se quest’ultimo sia oppure no il giusto compromesso tra qualità ottica, peso e maneggevolezza.

Molti si chiederanno “ma tranne la minore apertura massima di uno stop che cosa si perde a livello ottico e di immagine restituita rispetto al professionale f. 2,8?”

Questo mio modesto articolo cercherà di rispondere a questa domanda.

Per chi ha già avuto occasione di leggere altri miei precedenti articoli sa benissimo che qui non troverà curve mtf, test da laboratorio o cose di questo tipo ma solamente un test “sul campo”, non sono un tecnico e quelle cose le lascio a loro!

Venendo alle premesse tecniche il confronto è stato eseguito utilizzando una Nikon D4s su cavalletto in fibra di carbonio “Gitzo Gt 1544 T”, testa a sfera in magnesio Manfrotto MH05M0-q2, scatto remoto ed alzo anticipato dello specchio per ridurre al massimo le vibrazioni.

Oggetto di confronto, come ormai appare evidente, sono;

- il professionale Nikkor AF-S 70-200mm. f. 2,8E  FL ED Vr

- il semi-professionale Nikkor AF-S 70-200mm. G ED f. 4 VR  

 

Il risultato di questo test casereccio potrebbe risultare di ovvio appannaggio del più costoso e professionale f. 2,8, ma, come vedrete, ci saranno delle sorprese. 

Cercherò, per quanto mi è possibile di fornire il maggior numero di informazioni e dati utili a chi sta leggendo!!

 Alcuni dati tecnici:

 

Nikkor AF-S 70-200mm. f. 2,8 E FL ED Vr   

Nikkor AF-S 70-200mm.  f. 4 G ED VR  

Focale

70-200 mm.

70-200 mm.

Costruzione

22 lenti in 18 gruppi  

20 lenti in 14 gruppi

Rapporto Macro

0,21 x

0,27 x

Diaframma max.

f. 2,8

f. 4

Diaframma min.

f. 22

f. 32

Autofocus

Motore ultrasonico

Motore ultrasonico

Minima dist. di messa a fuoco

1,10 mt.

1,00 mt.

N. lamelle del diaframma

9

9

Stabilizzazione

Si

Si

Dimensioni

89 x 203 mm.

78 x 178 mm.

Diametro filtri

77 mm.

67 mm.

Tropicalizzazione

Si

Si

Anello treppiede

Si

No (acquistabile a parte)

Peso

1.430 g.

850 g.

Paraluce

in plastica a petali

in plastica a calice

 Come avete avuto appena letto nella tabella con i dati tecnici le due ottiche a confronto hanno molto in comune ma anche diverse peculiarità ad iniziare dalle dimensioni e dal peso che sono di gran lunga inferiori nella versione f. 4,0 pur avendo quasi lo stesso numero di lenti anche se con schema ottico differente, il peso è poco più della metà, questo grazie soprattutto al minor diametro delle lenti che ha permesso di contenere in maniera significativa il peso a discapito della luminosità massima (che comunque è di solo uno stop inferiore!!). Queste ultime caratteristiche ne fa sicuramente un obiettivo destinato a chi vuole una certa lunghezza focale ed un peso contenuto per il trasporto magari nelle escursioni in montagna. Certo il fatto che l’anello per il treppiedi vada acquistato a parte non è stata una mossa molto intelligente a mio parere da parte della Nikon, capisco che l’obiettivo può essere usato tranquillamente anche a mano libera però, visto il costo dell’obiettivo, l’accessorio poteva essere incluso nella confezione.

Entrambe le ottiche sono compatibili con i moltiplicatori che permettono di raggiungere una lunghezza focale di 400mm f. 5,6 per il professionale e di 400mm. F. 8 per il fratellino, in entrambi i casi con l’utilizzo del Teleconverter 2x. 

L’enorme vantaggio che aveva la versione F.4 rispetto al vecchio 2.8 vrII era la distanza minima di messa a fuoco che gli permetteva una duttilità di impiego assolutamente superiore nelle riprese “ravvicinate” come ho avuto occasione di mostrare in un precedente test.

Il gap è stato colmato dal nuovo 2.8 FL dato che la distanza minima di messa a fuoco è passata da 1.4 m. del vecchio modello a 1.1 m. dell’attuale, paragonabile a quella del fratellino che arriva a 1 m. esatto.

Di seguito, per completezza, si può vedere lo schema ottico di entrambi gli obiettivi:

 

Nikkor 70-200 mm. F. 2,8 E FL ED Vr

 

Nikkor 70-200 mm. F. 4,0 G ED Vr

 

Le lenti colorate in giallo negli schemi indicano lenti ED, cioè lenti a bassissimo grado di dispersione, come era prevedibile nell’obiettivo più luminoso questo sono di numero superiore, mentre la lente colorata in viola è la lente trattata alla fluorite (non presente nella versione f.4).

Inoltre entrambi gli obiettivi in questione hanno il trattamento delle lenti ai Nanocristalli e sono ottiche "if" cioè internal focus, quindi non si allungano durante la messa a fuoco ne la lente frontale ruota in fase di hunting, a tutto vantaggio dell'utilizzo di polarizzatori.

Veniamo alle sigle che in questo caso sono importanti:

Direi che in questo caso occorre fare attenzione alla "E" per verificare la compatibilità!!!!

Per rendersi meglio conto delle differenze dimensionali inserisco le seguenti immagini:

 

Anche la tastiera dei controlli è praticamente identica eccezion fatta per un’opzione per la funzione da dare ai pulsanti reintrodotti sul barilotto (blocco af, attivazione af oppure nessuna) delle versione FL.  L’unica vera differenza evidente è nel posizionamento della tastiera, la quale si trova più in prossimità del bocchettone di innesto dell’obiettivo per la versione 2,8 mentre è posizionata tra la ghiera di messa a fuoco e quella dello zoom nell’obiettivo f.4.

Prima di passare oltre una brevissima cronostoria del 70/700mm f. 2,8 Nikkor mi sembra doverosa:

  1. la prima versione fu presentata nell'ormai lontano 2002 con la denominazione 70-200mm f.2,8 G AF-S ED VR (ottima ottica con uno stabilizzatore piuttosto efficace di prima generazione, l'obiettivo, pur essendo per full frame, fu progettato essenzialmente per l'utilizzo su fotocamere con sensore ridotto in quanto Nikon non aveva in listino nessuna full frame nemmeno professionale, all'epoca la punta di diamante della Nikon era la serie D2, solamente nel 2007 (se non sbaglio) fu presentata la prima ammiraglia a pieno formato D3, pertanto l'obiettivo in questione aveva una caduta di luce ai bordi ed agli angoli piuttosto importante!)

  2. nel 2009, a distanza di sette anni, fu presentata la seconda versione dell'obiettivo denominata 70-200mm f. 2,8 G AF-S ED VRII, l'ottica fu interamente riprogettata anche nell'aspetto che ora risultava più corto e tozzo rispetto alla prima versione, il problema della vignettatura fu risolto, lo stabilizzatore fu notevolmente migliorato che anche la messa a fuoco, furono eliminati i pusanti sul barilotto, ma contemporaneamente si verificò un nuovo "problema": la perdita di mm di focale alle brevi distanze che trasformava l'obiettivo in uno zoom con focale massima pari a 135mm circa!

  3. nel 2016, sempre a distanza di sette anni, fu presentata l'attuale versione (terza) con ulteriori migliorie, tipo la lente alla fluorite nello schema ottico, uno stabilizzatore ancora migliorata, una messa a fuoco ancora più veloce (anche se quella del vrII era rapidissima), la reintroduzione dei pulsanti sul barilotto, il diaframma a controllo elettronico per una maggiore precisione (a scapito della compatibilità con certi corpi macchina!), una distanza minima di messa a fuoco ridotta di ben 30 cm ed infine, è stato risolto il problema della "perdita di mm" alla brevi distanze essendo oggi il 70-200 f. 2,8 con rapporto di riproduzione maggiore, almeno per quello che è a mia conoscenza.

In definitiva, non lasciamoci ingannare dalle denominazioni piuttosto simili, gli obiettivi che si sono succeduti nel tempo sono assolutamente diversi tra di loro.

Di seguito una foto dell'attuale versione con la precedente, la c.d. "vrII", per far meglio comprendere quanto questi obiettivi sono concettualmente distanti tra loro porto uno solo esempio: le ghiere della messa a fuoco e dello zoom sono state invertite tra loro, per di più quella dello zoom è stata "rovesciata".

 

 

 

 

Venendo ora alla "prova sul campo".

Iniziamo con il confronto verificando con mano se, nella nuova versione del “pro”, è stato posto rimedio al tallone di Achille del mitico VrII, cioè la perdita di mm imbarazzante nelle riprese ravvicinate, ecco il risultato………………

 

(Nikkor 70-200 f. 2,8E FL)

 

(Nikkor 70-200 f. 4,0)

Le due foto sono state scattare con le due ottiche alla massima focale possibile (200 mm) ed alla minima distanza di messa a fuoco (1,1 mt. per il professionale e 1.0 mt. per la versione f. 4), direi che la differenza di area inquadrata, quindi il rapporto di riproduzione, è a favore della versione f. 4,0 ma la differenza non è eclatante come nel confronto con la versione VrII del professionale dove la differenza è risultata veramente imbarazzante. Ad onor del vero mi aspettavo un risultato di questo genere, le critiche piovute addosso alla precedente versione del “pro” erano state tali e così numerose che era prevedibile che i tecnici Nikon avrebbero fatto molta attenzione nel progettare il nuovo modello. Sicuramente la riduzione da 1,4 metri a 1,1 metro della distanza minima di messa a fuoco ha contribuito alla cosa ma certamente non sarebbe bastata. Mi sento di dire, “missione compiuta”………….BRAVA NIKON!!! (come sapete non lo dico spesso, ma questa volta se lo sono meritato!!)

Ora veniamo alla prova comparativa vera e propria: questa è l'area "full frame" oggetto del test ripresa a 70 mm. (giusto per avere un’idea del soggetto del test), il confronto è stato eseguito impostando diverse aperture di diaframma a 70mm, 135mm., 200mm., a 280 mm. (con utilizzo del Teleconverter 1,4x seconda versione) e a 400 mm. (con utilizzo del Teleconverter 2,0x terza versione).

 

Per un confronto il più attendibile possibile ho fotografato la medesima scena (ovviamente l’area inquadrata diminuisce man mano che la focale aumenta) a tutte le aperture con entrambi gli obiettivi, ho poi provveduto ad estrapolare i crop del centro, dei bordi e degli angoli dalle immagini così da poterli affiancare e mostrare le differenze. Per facilitare la fruizione di questo test anche a chi non ha un collegamento internet velocissimo non ho inserito le foto direttamente nel testo del confronto ma, clikkando sotto, sulle lunghezze focali evidenziate, potrete vedere ed eventualmente scaricare liberamente tali confronti con crop al 100% senza ridimensionamenti né alcun tipo di post produzione, i file in jpg sono semplicemente come usciti dalla macchina da file raw e ritagliati. 

 

Confronto centro dei fotogrammi:

70mm135mm 200mm340mm400mm

 

Confronto bordi dei fotogrammi:

70mm 135mm200mm

 

Confronto angolo dei fotogrammi:

70mm 135mm 200mm340mm400mm

 

Ovviamente per gli scatti alle focali 340mm e 400mm sono stati utilizzati rispettivamente un moltiplicatore Nikon Teleconverter Tc 1,7 e Tc 2,0 III.

A questo punto avrete visto con i vostri occhi la differenza qualitativa delle immagini restituite dalle due ottiche oggetto di questo test, ma mi permetto ugualmente di fare alcune considerazioni.

Al centro del fotogramma le prestazioni delle due ottiche sono pressoché identiche, con un leggero vantaggio per il professionale che risulta più nitido, a tutte le lunghezze focali comprese tra i 70 mm. (quella minima) e i 400 mm.

Passando all’analisi dei crop degli scatti al bordo direi che le due ottiche si equivalgono a tutte le focali, sfido a riconoscere quali sono le foto scattare con un obiettivo rispetto a quelle scattare con l’altro senza vedere i metadati!!! (non ho eseguito i crop dei bordi delle foto scattate con i moltiplicatori in quanto non significative)

Venendo infine all’osservazione degli angoli degli scatti, a 70 mm e a 135mm di focale le foto restituite dal professionale sono leggermente più nitide rispetto all’f.4 a 200mm il divario aumenta a favore della versione FL, mentre con a 340mm la versione f.4 è decisamente superiore a professionale mentre a 400mm non ci sono differenze rilevanti.

Ciò sta a dimostrare che il “pro” soffre di più i moltiplicatori rispetto al “semipro”, probabilmente il minor diametro delle lenti della versione f.4 consente una maggiore planearità costruttiva rispetto al professionale che sembra più destinato ad un uso prevalentemente “liscio” senza moltiplicatori.

A tutte le lunghezze focali il professionale è utilizzabile a tutte le aperture senza grandi perdite di qualità nemmeno al diaframma più chiuso, la versione f. 4 invece soffre di più della diffrazione e quindi alla massima chiusura la perdita di qualità è piuttosto evidente, ma basta “aprire” di solo uno stop ed il problema è praticamente risolto.

Venendo alla velocità e precisione dell’af direi che il professionale è fulmineo e sicuro come ci si aspettava mentre il modulo dell’f.4, pur essendo molto veloce, ho una certa titubanza se l’area di messa a fuoco è a basso contrasto come nel caso del test causando una sorta di mini “hunting” soprattutto alle focali minori, sicuramente a scapito di questa ottica c’è da considerare anche uno stop di luminosità in meno!

 

 

CONCLUSIONI

Alla fine della fiera direi che il nuovo 70-200mm f.2,8, ottica che ben si aggiunge alla nuova linea pro di Nikon, è un obiettivo di ottima qualità sia costruttiva che ottica che può dare delle ottime soddisfazioni, degna di essere annoverata nella mitica “triade” insieme al 14/24mm ed al 24/70mm “liscio” (anche se credo che il primo abbia ormai bisogno di un aggiornamento, il secondo lo ha già avuto ma non credo sia stato molto azzeccato dato sì l’introduzione dello stabilizzatore, ma anche visto l’incremento di peso/dimensioni/prezzo e la minor nitidezza (almeno così dicono dato che non ho avuto occasione di provarlo personalmente))!!!

La versione semi pro, f. 4, rimane un’ottima alternativa e, sotto alcuni aspetti, superiore addirittura alla versione professionale più luminosa se si considera la trasportabilità e l’utilizzo a mano libera anche grazie alla presenza dello stabilizzatore, delle dimensioni e peso contenuti!! La resa sia al centro dei fotogrammi che ai bordi ed agli angoli è di tutto rispetto anche nei confronti della versione più luminosa oggetto di questo test direi senza pericolo di smentita, se non si guardano le foto con ingrandimenti esagerati mi sento di dire che difficilmente riuscireste a distinguere le foto scattate con uno dei due obiettivi rispetto a quelle scattate con l’altro.

Il prezzo a cui è possibile acquistare la nuova ottica è meno della metà rispetto alla versione professionale più luminosa.

In conclusione, se non siete dei professionisti che sfruttate all’osso l’attrezzatura e se potete fare a meno dello stop di maggiore luminosità della versione professionale (anche perché ormai le fotocamere digitali di ultima generazione permette di scattare ad altissimi iso senza una perdita esagerata di qualità), il nuovo f. 4,0 è l’ottica per voi, ritengo che non rimpiangerete l’acquisto, tra l’altro è anche più duttile nell’utilizzo alle distanze ravvicinate permettendo di focheggiare sino a 1 mt. di distanza dal soggetto (rispetto a 1,1 mt del professionale).

Spero come al solito che il mio breve confronto abbia chiarito le idee o comunque almeno contribuito a chi sta pensando di prendersi un’ottica di questo range focale mantenendo un occhio al portafogli.

Critiche e commenti sono sempre graditi!

 

Buona luce a tutti!!!!

 

Finito di elaborare nel mese di gennaio 2020.