REFLEX A PELLICOLA:

ENTRY LEVEL, SEMIPRO O PRO?

  

 

        La stragrande maggioranza dei fotoamatori, ma anche dei professionisti, ha iniziato a praticare la sua passione scattando in analogico con la pellicola. Molti si erano attrezzati una piccola camera oscura in soffitta, in cantina o in garage dove, con pazienza certosina, sviluppava i propri rullini in bianco e nero, scatti che poi stampava trafficando con reagenti chimici, ingranditori, bacinelle e quant’altro aspettando che lentamente comparisse, come per magia, l’immagine su quel cartoncino bianco. Attività che ancora fotoamatori ancora “attrezzati” continuano a fare con soddisfazione.

        Oggi, all’epoca del digitale, sembra una cosa paleolitica, ma, assicuro a chi non ha mai provato, dava e da una soddisfazione che programmi di fotoritocco si sognano di dare.

        Personalmente sono un fotoamatore che non ha mai fatto della sua passione un lavoro ma che ha provato anche con soddisfazione “l’ebrezza” di quanto appena descritto, tanti come me erano scattavano le proprie foto con più o meno performanti e costose macchine fotografiche sognando di possedere un giorno una macchina professionale dal costo (milioni di lire) all’epoca ingiustificabile per l’utilizzo che se ne avrebbe fatto.

 

        L’avvento del digitale, a torto o a ragione, ha fatto svalutare in maniera oserei dire vergognosa il valore sul mercato di corpi analogici, oggi infatti è possibile acquistare usato una macchina professionale a pellicola al prezzo di compattina digitale.

 

        Tutto ciò premesso, mi sono ritrovato a scrivere questo articolo per tutti coloro che fossero indecisi sull’acquisto di una macchina fotografica a pellicola e volessero fare una scelta più oculata su cosa valesse la pena di acquistare in base alle proprie esigenze. Nel proseguire la trattazione non potrà che esprimere alcune mie osservazioni su quanto è nella mia esperienza non potendo disquisire su sistemi fotografici che non conosco.

  

        Tralasciando la mia esperienza ormai ventennale con il sistema Yashica af in quanto sicuramente non di “pubblico interesse” in quanto è da considerarsi un sistema di nicchia, non avendo avuto la diffusione che sicuramente meritava ai suoi tempi, mi concentrerò sul sistema Nikon e più precisamente nelle differenze tra i seguenti corpi macchina: la “Entry level” F65, la “semi-pro” F100 e la “Professionale” F5 (quest’ultima, a mio parere, lo stato dell’arte in materia di corpi macchina analogici, non superata nemmeno dalla più recente F6 e che non sarà più eguagliata in quanto non credo saranno più prodotti nuovi modelli a pellicola né da Nikon né da altri marchi).

 

 

        Ho scelto di confrontare/analizzare queste tre fotocamere non considerando le macchine meccaniche e quelle elettroniche più datate, in quanto quelle oggetto del presento lavoro consentono di scattare foto senza rinunciare praticamente a nessuna delle innovazioni tecniche e tecnologiche più recenti ad eccezione ovviamente al supporto ai sali d’argento in luogo del sensore digitale.

  

        Ad onor del vero qualche anno fa correva voce sul Web che Nikon stesse preparando un dorso digitale per la professionale F5, a quanto mi risulta, almeno per quel che concerne la Nikon, erano solamente “rumours” senza alcun fondamento di verità. Verso la fine degli anni novanta ci furono delle produzioni di “dorsi” (se così li possiamo chiamare) da parte della Kodak, ma ancora i tempi non erano maturi, la tecnologia non era abbastanza avanzata per immettere sul mercato dei prodotti validi, la loro risoluzione massima era compresa tra 1,5 e 6,3 mpx. (modello DSC760), questi però più che dorsi erano delle vere e proprie trasformazioni di una f5 in una macchina digitale con un schermo posteriore da 1.8” e non credo che l’operazione poteva essere invertita, le dimensioni della macchina divenivano assolutamente improponibili in quanto era come sostituire il vano batterie della f5 con uno di dimensioni almeno doppie o triple, per non parlare del costo di svariati milioni di lire, i primi modelli che furono applicati alla f90 costavano di listino una cosa come 50 o 60 milioni di lire!!!

Per rendere l’idea guardate la foto (scaricata dal web) dalla quale vi potere rendere conto delle dimensione del Kodak DSC760 (il modello più evoluto già molto più “piccolo” dei suoi predecessori per F90)………

 

 

        Ma torniamo all’oggetto dell’articolo: il confronto tra le tre “analogiche”………..

 

 

 

 

        Come è ovvio immaginare le prestazioni della f100 e f5 sono ben superiori a quelle della f65 ma lo scopo di questo lavoro non è verificare la superiorità di un modello rispetto agli altri in quanto è da ritenersi scontato, bensì verificare se per le esigenze di un utente medio o di un fotoamatore evoluto siano necessarie le prestazioni della professionale o sono sufficienti quelle della “entry level”.

 

 

I principali dati delle tre macchine sono:

 

 

 

F65

F100

F5

Mirino

 

Pentaprisma fisso

Pentaprisma fisso

Pentaprisma fisso

 

 

(corr. Diottr. -1,5 +0,8)

(corr. Diottr. -3,0 +1,0)

(corr. Diottr. -3,0 +1,0)

Copertura mirino

circa 89%

circa 96%

100%

Ingrandimento

circa 0,68-0,60x con 50mm a infinito

circa 0,70x con 50mm a infinito

circa 0,75x con 50mm a infinito

Autofocus

 

TTL a contr. di fase

TTL a contr. di fase

TTL a contr. di fase

 

 

sensore Multi-cam900

sensore Multi-cam1300

sensore Multi-cam1300

Illum. Ausiliario af

si

no

no

Rilevazione Af

da -1 a 19 EV

da -1 a 19 EV

da -1 a 19 EV

Modi di messa a fuoco

AF: Af singolo e cont. Autom.

AF: Af singolo (afs) e cont. (afc)

AF: Af singolo (afs) e cont. (afc)

 

 

M: manual focus

M: manual focus

M: manual focus

Aree di maf

cinque selezionabili

cinque selezionabili

cinque selezionabili

Sistema esposimetrico

TTL matrix 3D (con ob. af.d. e af.g)

TTL matrix 3D (con ob. af.d. e af.g)

TTL matrix 3D (con ob. af.d. e af.g)

 

 

TTL matrix (con ob. af non "d" o "g")

TTL matrix (con ob. af non "d" o "g")

TTL matrix (con ob. af non "d" o "g")

 

 

TTL media ponderata

TTL semi spot

TTL semi spot

 

 

(con metodo esp. Manuale)

TTL spot

TTL spot

Modi di esposizione

M, A, S, P + programmi dedicati

M, A, S, P

M, A, S, P

Compensazione esposiz.

da -2 a +2 EV a passi di 1/2 stop

da -5 a +5 EV a passi di 1/3 stop

da -5 a +5 EV a passi di 1/3 stop

Imp. sensebilità film

solo automatica con film dx 25-5000 iso

automatica con film dx 25-5000 iso

automatica con film dx 25-5000 iso

 

 

 

manuale con film 6-6400 iso

manuale con film 6-6400 iso

Tempi di posa

da 30" a 1/2000" + posa B

da 30" a 1/8000" + posa B

da 30" a 1/8000" + posa B

Contatto sincro

Solo contatto x: sincro fino a 1/90"

Solo contatto x: sincro fino a 1/250"

Solo contatto x: sincro fino a 1/300"

Flash incorporato

Si, ng. 12 copertura fino 28mm

no

no

Autoscatto

 

Elettronico: ritardo 10" fisso

Elettronico: ritardo 10"

Elettronico: ritardo 10"

Avanzamento film

fino a 2,5 fps

fino a 4,5 fps (5 fps con alim. Mb15)

fino a 8 fps

Alimentazione

2 batterie del tipo CR2

4 batterie del tipo stilo AA

8 batterie del tipo stilo AA

Autonomia (rulli da 36 pose)

senza flash: 50 (a 20 °C) e 25 (a -10 °C)

70 (a 20 °C) e 4 (a -10 °C) batt. Alcal.

90 (a 20 °C) e 10 (a -10 °C) batt. Alcal.

 

 

con flash: 10 (a 20 °C) e 7 (a -10 °C)

 

 

Dimensioni (LxHxP)

139,5 x 92,5 x 65,5/68 mm. circa

155 x 113 x 66 mm. circa

158 x 149 x 79 mm. circa

Peso (senza batterie)

395 g. circa

785 g. circa

1.210 g. circa

Personalizzazioni

nessuna

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        Partendo da una semplice analisi esterna si nota subito la differenza costruttiva dei tre modelli a cominciare dai materiali impiegati, la plastica la fa da padrone nella F65 (contro la lega di magnesio delle due antagoniste) che la rendono al tatto poco più di un “giocattolo”, con un peso assolutamente trascurabile rispetto alle altre due, offre prestazioni che oggi si direbbe da “consumer”.

        Le dimensioni esterne ed il peso sono ben più generose nella f100 rispetto alla f65, per non parlare di quelle della f5 che non sono di certo trascurabili come è evidenziato nella tabella precedente. Per ciò che riguarda il peso sicuramente i materiali impiegati, come già detto, fanno la differenza.

 

        Venendo all’alimentazione la f65 necessita di due batterie al litio da 3 v. del tipo CR2, mentre la f100 e la f5 necessitano rispettivamente di 4 ed 8 comunissime batterie stilo del tipo AA cosa che sicuramente si fa preferire per la più facile reperibilità ed il minor costo, inoltre si potrebbero usare anche batterie ricaricabili cosa impossibile con la f65 in quanto non credo che esistano CR2 ricaricabili. Ad onor del vero la f65 può essere usata con il “battery pack” opzionale dedicato denominato MB-17 che permette di alimentare il sistema con 4 batterie stilo.

 

        La F65 è l’unica del trio che ha il flash “pop up” incorporato di potenza piuttosto limitata ma che in caso di necessità improvvisa può essere utile, comunque può essere tranquillamente utilizzata una unità flash esterna a “cobra” o a “torcia” in quanto il tetto del pentaprisma ospita la slitta apposita, cosa che non si può dire per contatto bipolare che non è previsto su questo corpo macchina. Tutte e tre le macchine consentono l’utilizzo di flash in TTL, scatto sulla seconda tendina, con tempi lenti eccetera, si possono inoltre utilizzare tutti i flash di ultima generazione prodotti da Nikon tranne l’ultimissimo Sb900 (sull’Sb700 non sono sicuro) che supporta solamente l’i-ttl ma comunque utilizzabile in Automatico sfruttando l’esposimetro del flash o in manuale (nota a margine: fate attenzione al voltaggio dei vecchi flash in quanto anni fa non si badava a questo in quanto le macchine erano esclusivamente meccaniche e non vi erano rischi di bruciare i circuiti ragion per la quale il voltaggio era spesso molto elevato, per scongiurare ciò basta fare un piccolo test con un tester).

 

        Passando alla compatibilità delle ottiche, vanto della Nikon che utilizza la stessa baionetta F da ormai 50 anni, la f65 mostra un po’ il fianco ad alcune critiche: considerato che possono essere utilizzati con piena funzionalità tutti gli obiettivi della serie Ai.p, Af, Af.d, Af.g, Af.i ed Afs e tutti gli obiettivi dotati di Vr (stabilizzatore di immagine), per ciò che riguarda i pre-Ai, gli Ai e gli Ais (cioè tutte le ottiche senza cpu), pur essendo utilizzabili in quanto meccanicamente compatibili, l’esposimetro non funziona e quindi sono utilizzabili sono in modalità M (manuale) con le conseguenze che comporta, mentre con la f100 e la f5 l’esposimetro continua a funzionare anche con tali tipologia di ottiche (a dire il vero per ciò che riguarda gli obiettivi pre-Ai i libretti di istruzione ne sconsigliano l’utilizzo!!). Comunque la compatibilità della F65 è ben superiore a quella delle moderne digireflex entry level (per una politica di risparmio sui costi di produzione ben criticabile secondo il mio modestissimo parere) sulle quali “mamma” Nikon, oltre a quanto detto sull’esposimetro, ha tolto il motore dell’autofocus trasformando tutti, e dico tutti, gli obiettivi af, af.d e af.g (quindi tutti quelli senza il motore af incorporato nell’ottica) in obiettivi con messa a fuoco manuale, questo vale anche per i costosissimi tele di circa un decennio fa, capisco che Nikon voglia che i suoi clienti acquistino modelli nuovi di obiettivi ma queste ottiche, all’epoca all’avanguardia, continuano ancora a sfornare ottime foto anche senza avere af interno!!!! (ma lasciamo stare, questo è un altro discorso!)

        Quanto detto sull’inibizione del funzionamento dell’esposimetro con gli obiettivi senza cpu è valido sia per la f65 che per la f55, f60, f70, f75 ed f80.

 

        La cosa rimarchevole invece che mi corre l’obbligo di segnalare sulla f65 è la presenza del pulsante dedicato al controllo della profondità di campo che, per chi non lo sapesse, permette di pre-visualizzare nel mirino la profondità di campo che avrà la foto che si sta per scattare all’apertura di diaframma impostata; tale utilissima funzione non è solita essere presente nella fotocamere di fascia bassa.

 

        Altro limite, se lo si può considerare tale, della f65 rispetto alle altre due macchine è la velocità di scatto massima di 1/2000 di secondo contro 1/8000 delle altre, per la cronaca nella stragrande maggioranza dei casi 1/2000 è più che sufficiente alle esigenze di chiunque.

Il tempo massimo arriva in tutte e tre le macchine a 30 secondi oltre alla posa “bulb”.

 

        La F65 può utilizzare solamente pellicole DX con sensibilità tra i 32 ed i 3200 iso, sensibilità che viene impostata automaticamente al momento del caricamento e non è possibile modificarla manualmente. Personalmente non ho mai starato manualmente la sensibilità della pellicola caricata e non credo che si producano più pellicole senza codice DX, quindi la limitazione rispetto alle altre contendenti è a mio avviso trascurabile.

 

        Cosa meno trascurabile è la cadenza di avanzamento della pellicola che nella f65 si ferma a 2,5 fps. (dichiarato dalla Nikon con batterie fresche), contro i 4,5 fps. della f100 e gli 8 della f5 (sia la f100 che la f5 hanno un’impostazione sia per lo scatto a cadenza lenta personalizzabile che una per la cadenza veloce personalizzabile).

 

        Le differenze tra la f100 e la f5 sono meno marcate (essendo la prima di diretta derivazione della seconda) rispetto a quelle intercorrente tra queste due e la f65, comunque ce ne sono alcune degne di nota.

        Innanzitutto l’alimentazione, la f5 “consuma il doppio” rispetto alla f100 infatti come già accennato in precedenza viene alimentata con 8 batterie stilo rispetto alla quattro che necessitano allla f100.

        A differenza della f65 queste due macchine hanno molte funzione personalizzabili che possono essere impostate in base alle preferenze dell’utilizzatore.

 

        La f5 ha l’impugnatura verticale “incorporata” come le digireflex della serie D3 che consente di scattare comodamente quando appunto la macchina è in posizione verticale con un apposito pulsante di scatto supplementare disattivabile quando non utilizzato per evitare lo scatto accidentale.

 

        Ulteriore vantaggio della f5 rispetto alla f100 è la leva per l’alzo manuale anticipato dello specchio, utilissimo per le riprese con lunghe esposizioni su cavalletto come le riprese astronomiche.

 

        Ultimo ma non per ultimo la f5 permette una maggiore personalizzazione sia per la possibilità di utilizzare dei mirini per delle riprese specifiche come il mirino d’azione (DA-30), quello ingranditore (DW-31) o quello a “pozzetto” (DW-30) sia per gli schermi di messa a fuoco intercambiabili, circa una dozzina.

 

        Queste sono le mie personali valutazioni sulle tre fotocamere in oggetto, il lavoro non è tecnicamente esaustivo come non era nelle mie intenzioni che fosse in quanto non sono un professionista né un tecnico del settore, spero solamente che quanto scritto sia utile a chi è in procinto di acquistare un corpo analogico.

 

Ultimo appunto personale: credo che con la f65 si possa scattare con soddisfazione nella maggior parte delle situazioni che un comune fotoamatore, anche evoluto ed esigente, sarà chiamato ad affrontare, ma credo al contempo che scattare con una f100 o una f5 dia un valore aggiunto, una maggior soddisfazione che viene trasmessa già nel tenerle in mano e nel sentire il suono secco dell’otturatore che scatta e dell’avanzamento della pellicola, secondo me conta anche questo quando si parla di qualcosa che viene fatto per passione, è questa infatti che guida spesso le nostre azioni altrimenti chi ci farebbe alzare magari la mattina in inverno all’alba o prima, quando il termometro è sotto zero per appostarci in un capanno al freddo per rimanervi delle ore ad aspettare magari l’unico scatto ad un uccello, o per fare delle escursioni in montagna con un pesante zaino sulle spalle solo per fotografare l’alba o il paesaggio ad una determinata ora……………..

        Oramai il costo nel mercato dell’usato di una f65 credo che non superi i 100-120 euro, diciamo 200 euro per una f100 e 300 per una f5, rispetto ai costi che siamo abituati a vedere per le digireflex non ci sono paragoni, comunque abbordabilissimi per chiunque rispetto al costo che tali gioielli tecnologici avevano al momento del loro lancio in particolare per la f100 e soprattutto per la f5.

        Vi lascio con un’ultima considerazione: io penso che l’emozione che sa dare scattare con una semi-pro o una pro valga i pochi spiccioli di differenza di prezzo, senza scadere nel feticismo, ma ognuno ha la propria opinione, quindi “a Voi l’ardua sentenza!”

 

Buona luce a tutti e buone foto argentee o digitali che siano!

 

Luca

 

 

P.s.: grazie per aver condiviso la mia passione leggendo l’intero articolo.